Trent’anni di fraternità
La Gifra di Pisa racconta la sua genesi e la sua storia trentennale. Un cammino in ascolto delle domande più importanti della vita, che affiorano in vista delle scelte forti
24 ottobre 2023
Noemi Iacullo
Lo scorso 15 ottobre, nel convento di Santa Croce in Fossabanda a Pisa, si sono festeggiati i 30 anni della Gioventù Francescana. È stata una giornata ricca di emozioni e improntata sul ricordo, grazie a filmati, fotografie ed interviste ad ex gifrini, che hanno vissuto sulla propria pelle la bellezza della fraternità. È stato molto emozionante vedere più di 300 persone di diversa età e provenienza, colme di gioia nel ricordare una tappa importante della loro vita e nel rincontrare alcuni compagni di viaggio. Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato, nonostante siano passati tanti anni.
Ma facciamo un passo indietro a quando tutto è iniziato. Era il 1993 quando un gruppo di giovani amici aveva maturato la volontà di intraprendere un cammino, già sperimentato da altri giovani toscani, e di farlo a Pisa, nel convento di Santa Croce. Come ci ha raccontato Francesco, un gifrino dei primi anni, per questi ragazzi è stato un passaggio importante nella loro vita, poiché iniziavano ad assaporare un tipo di amicizia che aveva una marcia in più e che ruotava intorno ad un progetto più grande e più ricco. Lo stare insieme, che di per sé era già molto bello, aveva posto le basi per imparare a vivere attivamente ogni sfaccettatura della propria vita e non semplicemente subirla. Progettare la vita per riuscire ad assaporare quella pienezza ottenuta grazie all’amore di Dio.
Molti tra coloro che avevano deciso di prendere parte a questo gruppo erano studenti fuori sede, si sentivano soli poiché lontani dalle loro famiglie, ma il convento era diventato “casa” per tutti questi giovani ed era un dono del tutto inaspettato.
Gli incontri non erano strutturati secondo le classiche modalità in cui si leggeva un sussidio e qualcuno lo spiegava agli altri, ma piuttosto si cercava di rispondere a tutte quelle domande che potevano trovare risposta solo nel Vangelo, nelle Fonti Francescane o nelle testimonianze. Ciò che univa tutti questi giovani era la volontà non solo di conoscersi nel profondo, ma, soprattutto, il desiderio di capire che direzione dare alla propria vita. Il fascino di San Francesco sta proprio in questo, anche lui si è trovato davanti a quegli interrogativi che accompagnano i giovani alla scoperta della propria vocazione. Ovviamente la Gifra, in quanto percorso di discernimento vocazionale, ha aiutato e sta aiutando tantissimi ragazzi a capire quale sia la propria missione nel mondo. Infatti non solo ci sono esempi di giovani che si sono voluti avvicinare a Dio in una relazione diretta, diventando frati o suore, ma un’altra grande vocazione è il matrimonio, e non sono poche le coppie nate in Gifra che hanno poi deciso di sposarsi.
In questi 30 anni sono tantissimi i giovani che hanno incontrato questa realtà e che ancora oggi cercano di avvicinarsi a Dio, seguendo le orme di San Francesco e di Santa Chiara.
Sono passati gli anni, sono cambiati i volti, ma ancora oggi i giovani frequentano la Gifra per cercare risposte ai propri “perché” e per imparare ad avere «la Chiesa come Madre, il Vangelo come Guida, l’Eucarestia come Centro, e i Poveri e gli Ultimi come Fratelli».
Ad oggi la Gifra è composta da una cinquantina di persone divise tra giovani adulti, tra i 18 e i 30 anni, e adolescenti, tra i 14 e i 17 anni, tutti uniti dal desiderio di essere fratelli nel nome del Signore. Da settembre siamo seguiti da Fra Giovanni Greco e Fra Samuele Rovai, che ci guideranno nel nostro cammino di discernimento, insieme alla testimonianza e al supporto datici dall’Ordine Francescano Secolare, affinché, seguendo l’esempio del Poverello di Assisi, adempiamo alla missione di riparare la Casa di Dio.
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