Preghiera Mese Novembre
Introduzione
Celebrare la “Festa del ringraziamento” per i frutti della terra è un’antica tradizione anche se il consumismo e l’avanzamento della tecnica stanno sradicando il senso della Provvidenza e del duro lavoro richiesto per il cibo di ogni giorno. Il “dacci oggi il nostro pane quotidiano” sembra perdere la sua valenza: col denaro si può acquistare ogni frutto anche fuori stagione. Questa giornata non è soltanto occasione per godere del frutto del proprio e onesto lavoro, ma anche per riconoscere la sorgente di ogni dono.
Lodando e celebrando Colui che è all’origine di ogni dono, impariamo a misurarci e a riconoscerci come tassello importante e prezioso, ma non unico di questo splendido mosaico che è la creazione.
Contemplando stupiti la provvidenza di Dio e la collaborazione dell’uomo alla sua opera, siamo invitati a stare bene nel mondo fragile, a ritenerlo un dono di Dio e non semplicemente un bene da sfruttare e da consumare, a vivere nella logica della benedizione dove Dio ci benedice donando ogni cosa e noi benediciamo Dio esaltandolo per le sue meraviglie.
Dal salmo 66
Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
Coroni l’anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l’abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza.
I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.
Dal salmo 103
Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra.
Fai crescere il fieno per gli armenti e l’erba al servizio dell’uomo,
perché tragga alimento dalla terra: ]il vino che allieta il cuore dell’uomo;
l’olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore.
Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il suo tramonto.
Stendi le tenebre e viene la notte e vagano tutte le bestie della foresta;
Sorge il sole, si ritirano e si accovacciano nelle tane.
Allora l’uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera.
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni.
La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere.
Egli guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano.
Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto.
A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore.
Dall’ enciclica “ Laudato si’” di Papa Francesco
Anche se è vero che qualche volta i cristiani hanno interpretato le Scritture in modo non corretto, oggi dobbiamo rifiutare con forza che dal fatto di essere creati a immagine di Dio e dal mandato di soggiogare la terra si possa dedurre un dominio assoluto sulle altre creature. Mentre “coltivare” significa arate o lavorare un terreno, “custodire” vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà
della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, .ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future.
Preghiamo
Rit.: ascoltaci, Dio Padre
O Dio, che dispensi il sole e la pioggia, concedi a noi stagioni favorevoli per la fecondità dei campi, perché possiamo sempre ringraziarti, e dall’abbondanza dei tuoi doni traggano alimento tutti gli affamati e i poveri della terra si riuniscano nella tua lode. Rit.:
O Dio, che affidi a ogni uomo l’impegno quotidiano del lavoro, benedici l’opera delle nostre mani,
perché contribuisca al benessere della società e alla diffusione del tuo Regno. Rit.:
O Dio, ti ringraziamo per i frutti che ogni anno la terra produce a beneficio dell’umanità: tu che rendi fecondo il seme e lo moltiplichi con generosa larghezza, fa’ che in eguale misura maturi in noi la giustizia e la pace. Rit.:
O Signore Dio, creatore dell’universo, per tua grazia dai solchi della terra ogni stagione produce il suo frutto;
ricevi il nostro umile ringraziamento: fa’ che l’abbondanza del raccolto ricompensi le nostre fatiche,
perché attraverso i tuoi benefici sperimentiamo le meraviglie del tuo amore e aneliamo ai beni eterni. Rit.: