Preghiera Mese di Giugno
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,53 -58)
In quel tempo Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. ] Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno.
Grazie, Signore, per l’immensa generosità
della tua presenza eucaristica!
Grazie per aver voluto,
dopo il tempo tanto breve
della tua vita umana accanto a noi,
rimanere ancora più vicino a noi
per sempre nel tabernacolo!
Grazie perché ti metti a nostra disposizione,
ti offri al nostro sguardo; ci attendi,
ci accogli senza mai respingerci,
ci ascolti e ci esaudisci!
Dalla lettera enciclica “Ecclesia de Eucharistia” di san Giovanni Paolo II (n°11)
La Chiesa ha ricevuto l’Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. Questa non rimane confinata nel passato, giacché « tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha partecipa dell’eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi.
Quando la Chiesa celebra I ‘Eucaristia, memoriale della morte e risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e si effettua l’opera della nostra redenzione,. Questo sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l ‘ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa e la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli. Questa fede il Magistero della Chiesa ha continuamente ribadito con gioiosa gratitudine per l’inestimabile dono.
Grazie per aver istituito un sacerdozio
come prolungamento del tuo,
per renderti presente in mezzo agli uomini;
e per aver desiderato il rinnovarsi quotidiano
del sacrificio della messa, che ci ridona
perennemente la tua presenza!
Grazie per l’umiltà di una presenza
tanto nascosta,
per questa bontà aperta a tutti;
per l’invito di venire così vicino a te,
come pregustamento
della contemplazione celeste,
per le ore serene
di contemplazione e di adorazione!
Dagli Scritti di san Bonaventura
O Gesù dolcissimo, entra nell’intimo della mia anima con il tuo amore soavissimo ed efficacissimo, con una carità vera, serena, apostolica e santissima, così che la mia anima arda e si sciolga sempre e solo del tuo desiderio e del tuo amore; te solo brami, a te aneli e non cerchi altro che di dissolversi ed essere con te.
Concedi all’anima mia di essere affamata di te, pane degli angeli, cibo degli eletti, nostro pane quotidiano, nutriente sopra ogni altro di dolcezza, di sapore squisito e di gusto soave. Di te, che gli angeli contemplano ardentemente, abbia sempre fame e si nutra il mio cuore e del suo sapore dolcissimo si colmi f intimo del mio spirito. Il mio cuore abbia sempre sete di te, o mio Dio, sorgente di vita, fonte di sapienza e di scienza, fonte di eterna luce, inesauribile torrente di delizia, abbondanza della casa di Dio.
Sempre il mio cuore ti desideri e ti cerchi; a te aneli, te trovi e a te giunga; te mediti e parli di te; tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e gioia, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine.
Tu solo sii sempre la mia speranza, tutta la mia fiducia, la mia ricchezza e la mia sola compiacenza, la mia unica gioia e il mio immenso gaudio, il mio riposo e la mia serenità, la mia pace e la mia dolcezza il mio cibo e nutrimento, il mio unico rifugio e aiuto, la mia sapienza, la mia eredità, il mio bene e il mio tesoro nel quale siano sempre fissi, sicuri e fermamente radicati, il mio cuore e la mia mente.
Grazie per tutto il bene, per tutto il conforto
e per tutta la gioia che procura agli uomini
la tua venuta in mezzo ad essi!
Grazie per aver spinto fino all’estremo
il tuo amore,
per aver voluto moltiplicare
in tutti i luoghi della terra
il dono della tua persona!
Da “Il Dio vicino “ di Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI
Signore, aiutaci a crescere nel mistero eucaristico per comprendere di non poter celebrare fino in fondo la comunione con te solo nei momenti circoscritti della messa. Tu sei Presente sempre. E nello spazio ecclesiastico è presente la Chiesa perché tu ti doni continuamente e noi, accostandoci al mistero della tua Eucaristia, veniamo inclusi nella liturgia universale della Chiesa credente, orante e amante. Signore, ricordaci la differenza tra una. chiesa in cui si prega e una ridotta a museo. Oggi rischiamo che le nostre chiese divengano dei musei é che finiscano come dei musei: se non sono chiusi, vengono derubati, non vivono più. Insegnaci che la misura della vitalità della Chiesa si misura dal fatto che le sue porte possono rimanere aperte, proprio perché è uno spazio in cui si prega in continuazione. Rendici consapevoli che la Chiesa vive sempre e che in essa tu, o Signore, continui a venirci incontro.
Noi ti adoriamo, o Cristo,
perché tu stesso ti sei inchinato davanti a noi per lavarci i piedi.
Noi ci inchiniamo nell’amore che non rende schiavi,
ma trasforma.
Fa’ che la gioia di questo incontro
possa irradiarsi al di là di questo giorno,
sulla nostra terra e nella nostra quotidianità.