Preghiera Mese Aprile
Dalle Catechesi sulla Pasqua di san Giovanni Crisostomo
Se uno è pio e amico di Dio, goda di questa solennità bella e luminosa Entrate dunque tutti nella gioia del
nostro Signore. Ricchi e poveri, danzate in coro insieme. Continenti e indolenti, onorate questo giorno.
Quanti avete digiunato e quanti non l’avete fatto, oggi siate lieti. La mensa è ricolma, deliziatevene tutti. Il
vitello è abbondante, nessuno se ne vada con la fame. Tutti godete il banchetto della fede. Tutti godete la
ricchezza della bontà. Nessuno lamenti la propria miseria, perché è apparso il nostro comune regno. Nessuno
pianga le proprie colpe, perché il perdono è sorto dalla tomba. Nessuno tema la morte, perché la morte del
salvatore ci ha liberati.
Stretto da essa egli l’ha spenta. Ha spogliato l’ade, colui che nell’ade è disceso. Lo ha amareggiato, dopo che
quello aveva gustato la sua carne. Ciò Isaia lo aveva previsto e aveva gridato: L’ade è stato amareggiato,
incontrandoti nelle profondità. Amareggiato, perché distrutto. Amareggiato, perché giocato. Amareggiato,
perché ucciso. Amareggiato, perché annientato. Amareggiato, perché incatenato. Aveva preso un corpo, e si
è trovato davanti Dio. Aveva preso terra e ha incontrato il cielo. Aveva preso ciò che vedeva ed è caduto per
quel che non vedeva. Dov’è o morte il tuo pungiglione? Dov’è, o ade, la tua vittoria? È risorto il Cristo, e
tu sei stato precipitato. È risorto il Cristo, e i demoni sono caduti. È risorto il Cristo, e gioiscono gli angeli.
È risorto il Cristo, e regna la vita. È risorto il Cristo, e non c’è più nessun morto nei sepolcri. Perché il
Cristo risorto è divenuto primizia dei dormienti. A lui la gloria e il potere per i secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo
Sbigottisci tremando, o cielo, e si scuotano le fondamenta della terra:
perché ecco, è annoverato tra i morti il Dio che è nell’alto dei cieli, ed è ospitato in una piccola tomba.
Fanciulli, beneditelo, sacerdoti, celebratelo, sovraesaltalo, o popolo, per tutti i secoli.
E’ finito il coraggio dei discepoli, migliore di loro è Giuseppe d’Arimatea:
egli infatti, contemplando morto e nudo il Dio che tutto trascende lo chiede e gli presta le ultime cure,
gridando:
Fanciulli, beneditelo, sacerdoti, celebratelo, sovraesaltalo, o popolo, per tutti i secoli.
L’ade è ferito al cuore accogliendo colui che ha avuto il fianco ferito dalla lancia:
geme consumato dal fuoco divino per la salvezza di noi che cantiamo:
O Redentore e Dio, benedetto tu sei.
O felice tomba! Accogliendo in sé il Creatore come un dormiente
è divenuta forziere di vita per la salvezza di noi che cantiamo:
O Redentore e Dio, benedetto tu sei.
Come è norma per i morti, la vita di tutti è deposta in una tomba
e la rende sorgente di resurrezione per la salvezza di noi che cantiamo:
O Redentore e Dio, benedetto tu sei.
Esulti il creato,
si rallegrino tutti gli abitanti della terra:
è stato spogliato l’ade, il nemico!
vengano avanti le donne con gli aromi:
Io libero Adamo insieme ad Eva con tutta la loro stirpe,
e il terzo giorno risorgerò.
Risorto Gesù dalla tomba come aveva predetto
ci ha dato la vita eterna.
Ora tutto è ricolmo di luce,
il cielo, la terra e le regioni sotterranee:
tutto il creato festeggi la resurrezione di Cristo.
Ieri , o Cristo, con te ero sepolto:
oggi risorgo con te che risorgi;
con te ieri ero crocifisso,
con te glorificami tu,
o mio Salvatore nel tuo regno.