Preghiera del Mese: Dicembre
Introduzione:
In questo momento storico che stiamo vivendo a causa della pandemia ci sembra di vivere nel buio più totale, ma nel mondo «E’ venuta la luce vera, quella che illumina ogni uomo».
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ma la terra era deserta e vuota, v'erano le tenebre sulla superficie dell'abisso… (Gn 1,1-2).
…. terra di tenebre e di ombra di morte, terra oscura, di disordine, dove la luce è come le tenebre… (Gb 10,21-22).
Nel buio non si distinguono le forme, non si vedono i colori. Non si sa dove andare, abbiamo perduto ogni punto di riferimento: brancoliamo incerti con il pericolo di inciampare, di urtare contro cose e persone. C’è paura perché le fitte tenebre incutono timore e opprimono. Invocazione accorata d'un chiarore, anche piccolo, per vedere e ritrovare la propria
identità. Siamo noi, a volte, buio. Attorno a noi l'oscurità: incapaci di «vedere» le persone, e di riconoscere noi stessi.
Per la nostra cecità imploriamo una luce.
La tenebra sta passando e la vera luce già risplende
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-5.9-17)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
La luce, per vedere forme e colori, per riconoscere e riconoscerci, è venuta.
Noi l'abbiamo soffocata con tante cose:desiderio di avere; lo strano brillare di cose che abbiamo e vogliamo.
L'autentica luce, per vedere e capire, noi l'abbiamo bloccata!
Imploriamo il perdono e luce invochiamo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-21; 8,12)
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.
Tenebre e luce. Di fronte a noi: una scelta.
Nella nostra tenebra Dio ci raggiunge, col suo amore. Non belle parole.
Suo Figlio ha mandato, il suo unico Figlio.
Credere in Cristo fidarsi di lui: è la salvezza.
Luce e tenebra: la scelta.
Sovente, in noi, le tenebre. Non vediamo rintanati nel buio. Ed è notte. I rapporti personali falsati, la realtà deformata. Nell'oscurità generiamo una catena di morte. Incapaci di reagire subiamo la dinamica del male. Non siamo più noi stessi: disagio, sofferenza, incomprensione, chiusura, insofferenza. Ma Dio è fedele, non abbandona mai, incessantemente, manda suo Figlio, la luce. Le tenebre sono vinte!
Il Signore è la luce che vince la notte!
Il Signore è l'amore che vince il peccato
Il Signore è la gioia che vince l'angoscia!
Il Signore è la pace che vince la guerra!
Il Signore è speranza di un nuovo futuro!
Vieni, via, verità, vita!
Vieni, luce, stella radiosa!
d'ogni nostro mattino!
Vieni, Cristo Salvatore!
E noi torniamo a vedere: rapporti nuovi tra noi e con Dio; l'Amore-verità, svela la nostra vita, quella vera: incontro, accoglienza, pazienza, stima, fiducia, comprensione. Gioia indicibile.
Ora vediamo la strada e possiamo seguire la via perché ci sentiamo rigenerati dentro, protesi verso la luce, orientati allo splendore più vero per essere luce di amore per i fratelli.
- Dio «dimora in una luce inaccessibile» (1 Tm 6,16).
- Cristo, tu «splendore della gloria del Padre» (Eb 1,3).
- Vieni, per «illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte» (Lc 1,78-79).
- «Luce che risplende nelle tenebre» (Gv 1,5)
- «Stella fulgida del mattino» (Ap 22,16).
- Io sono la luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).
- Voi o fratelli non siete nelle tenebre… Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno;
- noi non siamo della notte né delle tenebre… (1 Ts 5,4-5).
- Dio ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce (1 Pt 2,9).
- Cristo brillò sudi noi (cf Ef 5,14).
- E noi fummo illuminati (Eb 6,4).
- Viviamo da figli della luce (Ef 5,8).
Ora camminiamo sicuri, Signore, accompagnati dalla tua presenza amica che rassicura e conforta perché tu sei
l’Emmanuele, il Dio con noi, tutti i giorni fino alla fine del mondo