Preghiera del Mese: Ottobre
Nella preghiera e nella meditazione ci uniamo a tutta la Chiesa che dedica il mese di ottobre alla missione, chiediamo un cuore da poveri perché possa essere riempito dello Spirito di Dio che ci permetta di vivere questo tempo come un’autentica manifestazione del suo amore.
Gesù appare nel Cenacolo, soffia sopra gli apostoli, dona lo Spirito, in analogia con le pagine della Genesi dove Dio alitò sopra il modello di argilla che diventò uomo e fu consegnato al creato simultaneamente mentre all’uomo veniva consegnato il creato. Lo Spirito di verità, di fortezza e di sapienza, di grazia e di santità è principio della nuova creazione a cui sono chiamati i discepoli ad essere testimoni di quella vita nuova che è l’amore.
Dal libro della Genesi (1,1; 2,4-8.15)
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
18E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». 19Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici,
Dal Vangelo di Giovanni (20,19-23)
La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore.
Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Poi soffiò su dì loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati».
Noi ti benediciamo,
Spirito creatore,
aleggiante sugli abissi,
vita e novità che rinnovi la faccia della terra!
Spirito dei profeti,
sapienza di Dio e sua promessa:
forza creatrice di storia,
domanda di assoluta giustizia!
Spirito del Cristo,
pienezza di fuoco e di amore,
vittoria sulle malattie e sulla morte,
certezza del suo regno di pace!
Dono di pentecoste,
presenza irresistibile di liberazione
che fai di ogni popolo e terra
il mondo nuovo di Dio!
Noi ti riconosciamo presente
nel cuore della nostra storia;
in ogni lotta per la giustizia,
in ogni anelito dì libertà,
in ogni grido degli oppressi
in ogni anelito dì libertà,
in ogni grido degli oppressi
in ogni nostra speranza e conquista
nel lungo cammino verso il Padre!
Incontro al mondo che cerca speranza
Il mondo di oggi ha una grande sete di Dio e un autentico bisogno di speranza. L’uomo, nonostante tutta la scienza, la sua intelligenza, si sente insoddisfatto. Egli sente l’esigenza di amare e di essere amato; a questo desiderio risponde Dio Padre che, per mezzo dell’effusione dello Spirito, ha donato all’uomo l’esperienza del suo amore e la capacità di amare come è stato amato. La Chiesa, discepola di questo amore, è chiamata a testimoniano, annunciando ad ogni persona umana, che esiste un Padre “il quale ha tanto amato il mondo da dare, per il mondo, il Figlio suo: Gesù”. La comunità dei discepoli diventa così, tramite questo annuncio, serva del mondo.
Preghiamo
Fortifica, o Signore, quanti lavorano per costruire comprensione e solidarietà, per sradicare e distruggere le radici dell’ingiustizia e del pregiudizio. Rafforza, Signore, ogni buona volontà, affinché sia superata l’impotenza e si proceda sicuri, sino a quando le grida di angoscia si muteranno in acclamazioni di gioia.
Signore, rendici strumenti della tua pace, della tua gioia, del tuo amore. Perdonaci per tutte le occasioni d’amore che abbiamo lasciato passare invano.
Spezza le catene dell’egoismo, dell’apatia, dell’oppressione e dell’ingiustizia, affinché tutti camminiamo nella vera libertà lungo la strada che conduce al tuo Regno d’amore, di giustizia e di pace.
Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza e di intelligenza per discernere in questo mondo incerto i veri valori e il falso luccichio di idee e di azioni, la vera ingiustizia e la perdita di privilegi, i disorientamenti profondi e le noie passeggere le crisi gravi e gli ondeggiamenti superficiali.
Donaci, Signore, il tuo spirito di coraggio e di forza per resistere alla paura dei cambiamenti necessari per pagare il prezzo di una fraternità più grande, per manifestare solidarietà che facciano vivere, per accettare la condivisione e la privazione. Donaci, Signore, il tuo spirito di speranza perché si affermi in noi il desiderio del tuo regno, perché la fatica e il dubbio non ostacolino le nostre lotte, perché i nostri occhi sappiano perire il più pallido chiarore di vera vita, perché noi diventiamo per agli altri segno di un avvenire migliore.
Donaci, Signore, il coraggio di rimuovere ogni nostro egoismo, dì rifiutare facili ed illusorie soluzioni che non saziano la nostra sete di infinito. Aiutaci a diventare Eucaristia presente nel mondo, per condividere con tutti il pane della vita.
Consolida in noi sentimenti e progetti di solidarietà fino a farne fondamento della nostra esistenza.
Allora saremo in grado di portare ogni giorno speranza a tutta la famiglia umana.